Menu
Questa storia inizia con il tragico evento che ha cambiato la vita di Silvia, una giovane di 25 anni. La sua esistenza, precedentemente tranquilla e ordinaria, è stata sconvolta da un incidente che l’ha lasciata tetraplegica.
Era una mattina piovosa quando Silvia, alla guida della sua auto, ha perso il controllo del mezzo e ha terminato la sua corsa contro il guard rail. Proprio il guard rail ha violentemente bloccato l’auto di Silvia senza attenuare il colpo, ma anzi aumentando le forze che a quel punto si sono scaricate sul mezzo e sul suo conducente. A causa di questo Silvia ha subito una lesione spinale irreversibile.
Questo momento ha segnato l’inizio di una lotta, non solo per la sua sopravvivenza, ma anche per la giustizia. Per circa 12 mesi, Silvia e la sua famiglia hanno affrontato una disperata ricerca di un professionista che potesse offrire loro un barlume di speranza, una direzione da seguire in mezzo alla disperazione causata dall’incidente. Tuttavia, ogni tentativo sembrava infruttuoso, ogni porta sembrava chiudersi, lasciandoli senza risposte e senza speranza. Nessuno prima era stato in grado di dar loro risposte chiare, anche perchè in casi simili non basta un singolo professionista ma è necessario un gruppo di professionisti con più specializzazioni.
Per proteggere la privacy dei nostri clienti utilizziamo nomi di fantasia.
Stavano iniziando a perdere le speranze quando hanno poi incontrato Omnia Risarcimenti, il primo gruppo in Sardegna che si occupa del danneggiato a 360 gradi. Da subito il fondatore Alberto Palmas ha messo a disposizioni, senza alcun anticipo economico, consulenti legali, periti tecnici, medici e psicologi che, grazie anche al grande cuore della famiglia, hanno finalmente concesso a Silvia di vedere la luce in questo periodo buio della sua vita.
Attraverso un’analisi dettagliata e la presentazione di una ricostruzione cinematica digitale del sinistro, Omnia Risarcimenti e i suoi professionisti sono riusciti a dimostrare che il guard rail non era stato posizionato a dovere. Questo infatti ha lo scopo di attenuare gli urti e mantenere il veicolo all’interno della carreggiata in caso di perdita del controllo. Nel caso di Silvia invece l’estremità del guard rail ha arpionato l’auto, facendo scaricare tutta l’energia cinetica sul corpo di Silvia.
Dopo quasi 6 anni di causa legale il giudice e il suo consulente hanno dovuto confermare l’effettivo mal posizionamento del guard rail con una sentenza da più di 3 milioni di Euro.
“Non è mai facile trovare la forza di reagire dopo un evento del genere. In cuor nostro sapevamo che Silvia avrebbe meritato un futuro dignitoso per colpa del cattivo posizionamento del gard rail che invece di proteggere nostra figlia, l’ha condannata per sempre. Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Alberto Palmas e Omnia Risarcimenti che ci ha preso per mano e ci ha regalato la possibilità di dare uno futuro a nostra figlia e avere il giusto risarcimento.”
Selezioniamo con cura pochissimi casi all’anno su cui lavorare per dedicarci totalmente a raggiungere il risultato.
