Nel momento in cui un paziente finisce per essere vittima di un errore medico e, di conseguenza, di malasanità, ha il diritto di ottenere giustizia per quanto accaduto. Lo stesso dicasi per i familiari e per gli eredi, in caso di un suo decesso.
L’ostacolo principale ai fini dell’ottenimento del riconoscimento monetario dei disagi di natura fisica e psichica che l’errore medico ha arrecato al paziente risiede nella prescrizione. Omnia Risarcimenti supporta da anni i propri clienti nel complicato e tortuoso iter che porta al riconoscimenti dei propri diritti.
Errore medico: definizione
Per errore medico si intende il mancato rispetto di una condotta, dovuta a un mancato intervento di svariati fattori nel processo di sanitario di diagnosi e di cura, che provoca un danno di salute. Esempi sono le lesioni o un peggioramento dello stato di salute dopo un illecito commesso nella struttura sanitaria. Il personale medico deve attenersi alle linee guida riconosciute dal Ministero della Salute. Sono considerati errori medici solo gli eventi evitabili e non tutti quelli avversi.
Quando si vede riconosciuto il diritto a un risarcimento per errore medico?
Il paziente leso ha diritto al riconoscimento di un risarcimento del danno nel momento in cui si riesce a dimostrare la causalità tra il peggioramento del suo stato di salute e l’errore del personale medico. In caso di decesso del paziente, a essere risarciti in caso di riconoscimento dell’errore medico dal punto di vista legale, sono anche i familiari, in qualità di vittime secondarie. Vi sono vari tipi di errori medici per cui è possibile richiedere un risarcimento. Nello specifico:
- errori medici di commissione: sono quegli errori dovuti a una procedura medica effettuata in maniera scorretta;
- errori medici di omissione: sono quegli errori dovuti alla mancata esecuzione di un atto medico, considerati di fondamentale importanza ai fini della cura e della salvaguardia dello stato di salute del paziente.
Bisogna poi distinguere gli errori umani da quelli organizzativi e dalle violazioni. Nel primo caso, vi sono errori attivi commessi tramite un atto diretto sul paziente, come quelli durante un intervento chirurgico, ed errori latenti, le cui conseguenze sulla salute del paziente emergono in un secondo momento.
Nel secondo caso, figurano tutti quegli errori che scaturiscono da una gestione approssimativa del lavoro in termini organizzativi. Durante i periodi di emergenza, purtroppo, questi errori sono più frequenti del solito.
Infine, nel terzo caso, ovvero gli errori derivati dalle violazioni, si tratta di irregolarità nell’esecuzione di una o più direttive o del mancato rispetto delle norme di sicurezza.
In definitiva, di casi inerenti agli errori medici e alla malasanità ce ne sono a iosa: per definire la colpa medica, però, devono esserci alla base delle motivazioni concrete. Più precisamente, è opportuno che la condotta del personale sanitario, considerato responsabile, sia contraddistinta da colpa medica.
Il riconoscimento della colpa medica
Il riconoscimento della colpa medica avviene se vi è causalità fra il danno arrecato al paziente e l’errore effettuato. La colpa può essere, però, generica o specifica. Nel primo scenario, negligenza, imprudenza e imperizia, sono i principali fattori. Trascuratezza, disattenzione, preparazione professionale approssimativo, competenze tecniche limitato, decisioni non ponderate da parte del personale medico sono, in tal senso, purtroppo, casi ricorrenti. Nel secondo scenario, gli errori del personale medico derivano dalla non osservanza dei regolamenti e delle normative.
Come comportarsi a fronte di errori medici? Omnia Assicurazione ti offre tutta l’assistenza necessaria. Non devi anticipare nulla!
Bisogna essere consci di essere stati vittima di un errore medico o di un caso di malasanità il prima possibile, affinché l’ostacolo della prescrizione e tutte le questioni burocratiche non si mettano di mezzo. Ragion per cui, per il paziente che ritiene di essere stato vittima di un errore medico in maniera diretta o indiretta, come nella circostanza delle vittime secondarie, è fondamentale sapere come agire. Praticamente imprescindibile, però, è il supporto di professionisti con pluriennale esperienza nel settore della gestione risarcimenti in ambito sanitario.
Omnia Risarcimenti da anni aiuta i propri clienti, affinché vengano riconosciuti i loro diritti. Con Omnia Risarcimenti nessun anticipo spese in materia di assistenza legale o percorso riabilitativo.
L’importanza del consenso Informato
Per prima cosa, qualora si fosse dell’avviso di aver subito un danno in seguito a un errore medico, sarebbe buona norma interfacciarsi subito con il personale sanitario. Se però i chiarimenti non bastassero, il passo successivo è quello di richiedere la cartella clinica. In caso di intervento chirurgico, anche quella operatoria.
Ai fini del consenso informato, i pazienti hanno sempre diritto di avere una panoramica chiara circa le cure e i rischi in seguito a un’operazione chirurgica o a un trattamento sanitario. Compito del personale sanitario è quello di fornire ai pazienti informazioni precise, compresi gli eventuali rischi, disagi e gli effetti collaterali. Inoltre, vanno illustrate anche soluzioni alternative a quella proposta, ove ce ne fossero.
Le suddette informazioni vanno necessariamente illustrate con anticipo sufficiente, corrispondente ad almeno 24 ore prima, in modo che il paziente sia in grado di riflettere a fondo sul processo terapeutico che deve intraprendere in relazione al suo stato di salute. Chi opera nel campo medico deve ricorrere a un linguaggio accessibile per il paziente, non avendo quest’ultimo nella maggior parte dei casi il necessario know-how.
Da notare che è un diritto del paziente rifiutare un trattamento medico, compreso il suo proseguimento.
Perché scegliere Omnia Risarcimenti?
Dopo aver definito il concetto di consenso informato, il passo successivo diventa quello di decidere, supportati dal team di Omnia Risarcimenti, se ci sono motivi validi e sufficienti per presentare una denuncia scritta o orale nei confronti dell’operatore medico, ritenuto responsabile, oppure della struttura ospedaliera.
Il Pubblico Ministero, tuttavia, potrebbe archiviare la denuncia, qualora non riscontrasse alcun tipo di errore medico. Ecco perché il supporto di professionisti specializzati nella materia si rivela determinante. Da anni Omnia Risarcimenti aiuta i propri clienti a capire in modo preventivo se sono stati vittima di malasanità, spiegando loro passo dopo passo come agire, affinché si ottenga giustizia e il giusto risarcimento.
Dopo aver presentato la documentazione, questa verrà sottoposta a un medico legale che si incaricherà di effettuare una perizia con l’intento di certificare la presenza eventuale di un errore medico. Qualora il medico legale dovesse riconoscerlo, procederemo alla richiesta di risarcimento. La struttura ospedaliera o il professionista medico aprirà poi il sinistro presso la sua società assicurativa che incaricherà un medico legale.
Se l’esito di questo controllo svolto dalla compagine assicurativa dovesse avere esito positivo con il riconoscimento dell’errore medico, Omnia Risarcimenti supporta il cliente nel raggiungimento di un accordo, tenendo conto dell’entità del danno. In caso contrario, e quindi qualora vi fosse il rifiuto circa il riconoscimento del risarcimento, si procederà con la richiesta di conciliazione, ai fini di quanto stabilisce la Legge Gelli (Legge n. 24 8 Marzo 2017).
Chi è che paga il danno a fronte di errore medico?
Per gli ospedali pubblici e privati e per il personale medico che entra in rapporto diretto con i pazienti, è obbligatorio stipulare un’assicurazione a copertura dei rischi. Le franchigie sono piuttosto alte: questo comporta quindi che è la compagnia assicurativa che spesso si occupa di pagare gran parte del risarcimento.
Vi sono casi in cui il medico e il personale sanitario possono essere chiamati in tribunale: l’intento del giudice è quello di valutare il rapporto di causalità fra il danno e il non corretto operato da parte del medico. In questa occasione, vi è sempre un procedimento, noto come ATP (Accertamento Tecnico Preventivo), il cui obiettivo prioritario è quello di fare in modo che entrambe le parti si accordino, tentando quindi la strada della mediazione.
La responsabilità medica: le conseguenze sono penali oppure civili?
Ai sensi di quanto sancisce la legge, per i medici vi è responsabilità penale solamente a fronte di omicidio colposo o di lesioni causante durante lo svolgimento della professione sanitaria. La responsabilità in oggetto viene esclusa nei casi di imperizia, ossia nel momento in cui il professionista medico è in grado di dimostrare di essersi attenuto appieno alle linee guida e alla prassi. Nonostante questo, però, vi sono i presupposti di configurazione del danno, ma si procede a livello civile.
Conclusioni
Se cerchi giustizia in seguito a un danno dovuto a un errore medico, Omnia Risarcimenti ti offre tutta la necessaria assistenza. Mettiti in contatto con noi per ulteriori approfondimenti su quella che risulta una tematica assai spinosa e intricata.